lunedì 17 maggio 2010
lunedì 29 marzo 2010
mercoledì 17 febbraio 2010
martedì 1 dicembre 2009
Novità: La terra vuole i suoi passi
L’idea di concepire l’immagine collegata alla parola non è nuova né originale, ma bene rende la nostra intenzione, cioè il desiderio di voler esaminare l’attuale sistema sociale attraverso gli occhi dell’arte, nel suo progressivo e inesorabile distanziarsi dalla cultura.
È con questo proposito che abbiamo dunque scelto di descrivere la fase del decadimento e della disgregazione del nostro tempo, le cui dissonanze vengono riprese e rappresentate dalle e nelle nostre forme espressive.
In questo tema fondante si inserisce anche il rapporto dell’uomo con la natura e con se stesso, la sua consistenza gradualmente più sottile e lacera, il che favorisce l’insorgenza di dolorosi sintomi psicosociali che condizionano pesantemente il dover vivere, trasformandolo sempre più spesso in una sofferenza che riconosciamo soprattutto nelle giovani generazioni.
La stessa comunicazione ha mutato le proprie tecniche ed è tristemente diretta più verso le “macchine” e meno verso le persone, adottandone anche i linguaggi specifici.
Il rischio di una siffatta modalità interlocutoria, che si arricchisce costantemente di abilità tecnologiche e indispensabili nell’era virtuale, porta spesso a superare il limite che separa il mondo reale da quello illusoriamente creato online; il che è ancora più vero e addirittura immorale se messo in relazione all’ingenua fragilità degli adolescenti che frequentano le chat.
I vuoti di comunicazione referenziale vengono amplificati dalla mancanza di mezzi di trasmissione di massa da cui sono assenti valori e ideali che consentano una crescita anche emotiva dei propri spettatori: davanti a loro si apre “il nulla”, nessuna alternativa al dilagare di una superficialità che finirà per fagocitarli.
Una rottura di questi schemi troppo comodi, silenziosi e, in ultima analisi, diseducativi, pare dunque una priorità auspicabile, sulle cui applicazioni, ancora una volta, non ci sono soluzioni tranne il buon senso. È questo che riporta al monito della riflessione, al ritorno ad una comunicazione che contempli interlocutori più umani, dunque meno aggressiva e autodistruttiva.
Michele D’Andreagiovanni - Angelo Clerico
LA TERRA VUOLE I SUOI PASSI
Presentazione di Carlo Semerari
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-188-4]
Pagg. 72 - € 12,00
È con questo proposito che abbiamo dunque scelto di descrivere la fase del decadimento e della disgregazione del nostro tempo, le cui dissonanze vengono riprese e rappresentate dalle e nelle nostre forme espressive.
In questo tema fondante si inserisce anche il rapporto dell’uomo con la natura e con se stesso, la sua consistenza gradualmente più sottile e lacera, il che favorisce l’insorgenza di dolorosi sintomi psicosociali che condizionano pesantemente il dover vivere, trasformandolo sempre più spesso in una sofferenza che riconosciamo soprattutto nelle giovani generazioni.
La stessa comunicazione ha mutato le proprie tecniche ed è tristemente diretta più verso le “macchine” e meno verso le persone, adottandone anche i linguaggi specifici.
Il rischio di una siffatta modalità interlocutoria, che si arricchisce costantemente di abilità tecnologiche e indispensabili nell’era virtuale, porta spesso a superare il limite che separa il mondo reale da quello illusoriamente creato online; il che è ancora più vero e addirittura immorale se messo in relazione all’ingenua fragilità degli adolescenti che frequentano le chat.
I vuoti di comunicazione referenziale vengono amplificati dalla mancanza di mezzi di trasmissione di massa da cui sono assenti valori e ideali che consentano una crescita anche emotiva dei propri spettatori: davanti a loro si apre “il nulla”, nessuna alternativa al dilagare di una superficialità che finirà per fagocitarli.
Una rottura di questi schemi troppo comodi, silenziosi e, in ultima analisi, diseducativi, pare dunque una priorità auspicabile, sulle cui applicazioni, ancora una volta, non ci sono soluzioni tranne il buon senso. È questo che riporta al monito della riflessione, al ritorno ad una comunicazione che contempli interlocutori più umani, dunque meno aggressiva e autodistruttiva.
Michele D’Andreagiovanni - Angelo Clerico
LA TERRA VUOLE I SUOI PASSI
Presentazione di Carlo Semerari
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-188-4]
Pagg. 72 - € 12,00
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